Marcello Mangolini a Casa Cini per l’ultima lezione della Scuola diocesana di formazione politica

Le “community di consumo” al posto dei partiti, i social al posto dei corpi intermedi. In un’epoca come la nostra segnata da questa frammentazione e digitalizzazione, quali anticorpi trovare contro la disinformazione in ambito politico (e non solo)? Su questo ha riflettuto la sera del 26 marzo Marcello Mangolini, sociologo ed esperto di comunicazione digitale, politica ed elettorale. Il tema “La formazione dell’opinione politica: fonti, strumenti, meccanismi” è stato, infatti, quello scelto per l’ultima lezione della Scuola diocesana di formazione politica tenutasi a Csa Cini, Ferrara.Scuola che, per l’ultimo appuntamento, ha richiamato una 60ina di persone (equamente divise tra i presenti e i collegati on line). Tutte le lezioni della Scuola di politica sono visibili sul canale You Tube www.youtube.com/@chiesadiferraracomacchio/videos .

«Siamo nell’età dell’abbondanza comunicativa», ha riflettuto Mangolini, dove il ruolo centrale dei social networks e la «disintermediazione influiscono negativamente sulla qualità della politica». «Le “community di consumo”, con un consumo individuale delle informazioni», e «l’intrattenimento politico» dominante aumentano la «disinformazione», cioè la possibilità di manipolazione dell’opinione pubblica, grazie anche alla velocità in cui le informazioni girano sul web, sui social e le chat. Si tratta, quindi, di pensare a possibili «anticorpi» a questa deriva: esistono, ad esempio, siti che smascherano le cosiddette fake news (ad esempio “Valigia Blu” o “Bufale.net”), progetti finanziati dall’UE, operazioni di fact-checking. A ogni utente/cittadino è chiesto, però, innanzitutto di «verificare sempre la fonte dell’informazione» (cercando, se possibile, «di risalire alla fonte primaria»), «confrontando varie fonti», di «confrontarsi con altre persone» e soprattutto di educare ed educarsi al «pensiero critico», riflettendo prima di condividere notizie, per evitare di diffondere vere e proprie bufale.

GLI ORGANIZZATORI: «RIPARTIRE DA DISAFFEZIONE E COMPROMESSO»

«Cinque incontri, e la sensazione di avere appena sfiorato la superficie della questione», commentano, a conclusione della Scuola, gli organizzatori Marcello Musacchi e Giorgio Maghini. «Una questione vastissima se, come tutti i relatori hanno ricordato, “tutto è politica”. Una futura edizione della scuola dovrà ripartire da due snodi fondamentali», concludono: «il superamento della disaffezione verso la politica e la riscoperta del compromesso come frutto nobile del dialogo».

Pubblicato sulla “Voce” del 5 aprile 2024

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