(“La Voce” del 2 ottobre 2020)

Vivere alla presenza del Signore significa anche accettare la propria radicale lentezza.

Perché dove Dio è istante, assoluto, semplicità, l’uomo è processo, parzialità, complessità (spesso inutile e ridondante, e questo sarebbe un altro discorso).

Tra i tanti effetti che sta avendo sul nostro mondo, il virus ci ricorda questa semplice verità (di cui – verosimilmente – ci dimenticheremo non appena tutto andrà meglio).

Una verità di cui stiamo facendo esperienza, proprio ora, nei nostri tentativi di “ripartire” (che è tutt’altra cosa rispetto all’infantile e presuntuoso “tornare alla normalità”).

“Ripartire”: cioè prendere atto che un ostacolo imprevisto ha interrotto il nostro cammino e che, di conseguenza, il percorso che avevamo in mente va ripensato: non cambia la meta, cambiano le strade per raggiungerla.

La “Giornata del Laicato”, con le sperimentazioni cui ha dato vita, funziona solo quando i membri di una comunità (idealmente, tutti i laici della Diocesi) hanno l’opportunità di incontrarsi e discutere per riflettere su quali siano le necessità e le urgenze della nostra Chiesa. Si capisce quindi quali dimensioni abbia l’ostacolo che ha interrotto il nostro cammino; il virus ci ha colpiti proprio nell’aspetto che ci faceva esistere e ci qualificava: incontrarci.

Si tratta – dunque – di “ripartire”. Per l’appunto: non cambia la meta (né, tantomeno, la voglia di raggiungerla), cambiano le strade da percorrere.

Quindi, se di “ripartire” si tratta, si riparte: il prossimo 24 ottobre, alle 14.30 presso il Seminario Arcivescovile, si terrà la prima Giornata del Laicato per l’anno pastorale 2020/21.

Sarà una giornata caratterizzata dall’essenzialità – oltre a indossare la mascherina, rispettare i distanziamenti e curare la disinfezione delle mani, dovremo fare a meno della cena comunitaria e persino limitare i gesti di affetto che eravamo soliti scambiarci – ma nella quale ritorneremo a concentrarci su alcuni punti essenziali.

La Parola di Dio, per prima. Perché ci guidi e perché ci orienti nel ricondurre ad armonia le tante, arricchenti, differenze che caratterizzano un gruppo di credenti così grande.

Il cammino che attende la nostra Diocesi, come tratteggiato dal Vescovo Gian Carlo nella sua lettera dello scorso agosto.

Il discernimento: in che modo il laicato ferrarese ritiene di contribuire alla nuova geografia diocesana? Che contributo siamo in grado di offrire al biennio eucaristico che avrà inizio tra pochi mesi?

Parola, Chiesa diocesana, discernimento.

Come si vede, la meta non è cambiata di una virgola. La strada, è da aprire. Ma per noi, creativi per indole e per scelta, questo non è un problema!

Certo, occorrerà fare i conti anche con alcune povertà: della dozzina di sperimentazioni che la “Giornata” aveva ideato, al momento ne stanno partendo due. Però sarà bello raccontarsi ciò che – nonostante tutto – si è riusciti a fare in questo periodo e riprendere a immaginarsi il futuro.

In quest’ottica dell’apertura di nuove strade, il 5 ottobre prossimo, alle 21, presso il Seminario, si terrà un incontro di tutti coloro che daranno la propria disponibilità a condurre un gruppo di discussione nella GdL del 24 ottobre.

Si tratterà di un ulteriore momento in cui giocare competenze e passione per definire come raccogliere le opinioni del laicato ferrarese.

Appuntamento, quindi, per tutti il 24 ottobre per la “Giornata del Laicato” e, per chi desidera contribuire alla conduzione della giornata, il 5 ottobre.

Si riparte.

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