16 marzo 2020

Tante a Ferrara sono le esperienze – aperte a tutti! – di Volontariato Accogliente: donare un po’ del proprio tempo per aiutare chi ha bisogno (anziani, bambini o altre persone). E, insieme, crescere noi stessi e cambiare la società

di Silvia D’Ambrosio

Il Volontariato Accogliente è una cosa che si può fare!

E’ una iniziativa di cui si prende cura il Centro Servizi per il Volontariato Terre Estensi, sede di Ferrara, in via Ravenna 52.

E’ un progetto semplice ma dai grandi effetti: c’è, ad esempio, una famiglia che a causa di un problema di salute o la nascita di un bebè, è in difficoltà ad andare a portare o ritirare il bimbo più grande a scuola? E non ha parenti vicini, oppure li ha ma non sono in condizioni di supportarli in questo periodo? C’è tra i compagni di classe o tra i vicini di casa una famiglia che compie lo stesso percorso tutti i giorni e sarebbe contenta di suonare il campanello, attendere sotto casa il bimbo e condurlo assieme al proprio figlio a scuola o di riportarlo a casa? Si fa un patto di aiuto e il gioco è fatto!

Il Volontariato Accogliente è accogliente in due direzioni: da una parte accoglie le disponibilità di persone che desiderano impegnare il proprio tempo in qualcosa che amano fare e scelgono di fare nel tempo libero e dall’altra accoglie le richieste per bisogno di supporto, di aiuto, di relazione che vengono da persone che in quel momento non hanno a disposizione altre risorse.

Accoglie quindi una disponibilità umana e la indirizza… la riversa, la distribuisce verso il bisogno dov’è accolta, apprezzata e riconosciuta come preziosa.

Il Volontariato Accogliente è proprio accogliente in tutti i sensi…

Chi riceve aiuto sente che il proprio bisogno è stato accolto ed è diventato un’occasione di incontro fondamentale per il supporto che dà in quel momento la sua vita. E, per una persona che vive un momento di fragilità, ricevere un aiuto gratuito da una persona che non conosce significa molto. Nasce così una conoscenza che poi diverrà una presenza familiare. Anche per i volontari può costituire una svolta…ogni volta.

Ci si avvicina al volontariato, con tanti dubbi. “Non so se riuscirò a farlo…”…“e se ho imprevisti come faccio?”… “ma io ho le capacità sufficienti per aiutare queste persone? Non l’ho mai fatto, spero di essere all’altezza”.

Queste ed altre sono le perplessità che hanno le persone che si offrono per un progetto di volontariato accogliente.

Ma che messaggio ricevono, se vincono le esitazioni e si sperimentano?

Ricevono qualcosa che arricchisce le loro vite: quello che puoi dare è preziosissimo, non importa o non è fondamentale il talento o la competenza che tu non hai o non ti riconosci, perché quando vuoi esserci per una persona, quello che vuoi dare è la cosa più preziosa che la persona riceve: è la tua volontà di esserci che crea relazione, che toglie un po’ di isolamento da tutte le vite e apre finestre verso nuove realtà. Realtà spesso sconosciute, che non avremmo mai sperimentato se non si fosse vinto il ritegno, l’esitazione, il bisogno di tranquillità e il timore di rischiare.

Al centro del progetto di Volontariato Accogliente ci sono le persone più fragili: in una famiglia sono i minori, oppure può trattarsi di una persona anziana sola.

La storia che ha portato alla situazione per cui si richiede aiuto, non compete al volontariato accogliente.

Il Volontariato Accogliente non giudica, non valuta: non è psicoterapia e non è servizio sociale, è un semplice aiuto tra persone che si tendono la mano e quando ci si dà una stretta di mano, non c’è chi prende e chi dà: ci sono due accoglienze diverse che si incontrano.

Questo Progetto suscita stupore, meraviglia e speranza in chi lo sente nominare per la prima volta.

E’ un’esperienza di cambiamento sociale, di crescita umana e spirituale. La conferma che, malgrado ciò che sentiamo e leggiamo del male nel mondo, esistono testimonianze di fiducia, disponibilità, generosità, gratitudine, calore umano, fratellanza.

Le possiamo incontrare intorno a noi: nelle case, nelle strade verso le scuole, nei luoghi d’incontro: è la voglia di accoglienza che si esprime in gesti concreti.

Pubblicato su “la Voce di Ferrara-Comacchio” del 13 marzo 2020

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