Laura Zanoli (biblioteca Conservatorio “Frescobaldi”) ha scovato il documento del Direttore di coro e compositore. Due appuntamenti a novembre, altrettanti a gennaio

di Piero Stefani

Se si proponesse a un ferrarese il nome di Vittore Veneziani la sua prima associazione sarebbe, probabilmente, quella di accostarlo alla Accademia corale che porta il suo nome. Un certo numero di persone lo penserebbero come direttore del coro della Scala. Solo pochi si riferirebbero a lui come compositore, in particolare di melologhi (al più noto tra essi, Parisina, è stata dedicata di recente una giornata di studi promossa, in primis, dal Conservatorio Frescobaldi).

Il ferrarese Vittore Veneziani (1878-1958) condivise le discriminazioni che gli ebrei dovettero subire negli anni Trenta e Quaranta. Nel 1938, a seguito delle leggi razziali, fu espulso dal Teatro alla Scala; dopo l’8 settembre 1943 fu esposto al costante pericolo della deportazione. Si salvò rifugiandosi in Svizzera. Fu ospitato presso un istituto di suore a Roveredo, nei Grigioni italiani.  La musica e il canto erano la sua vita. Iniziò a dirigere, lui ebreo, il coro parrocchiale. La chiesa aveva bisogno di restauri. In Svizzera, dove non cadevano bombe, li si poteva fare anche in quell’epoca. Furono terminati agli inizi del ’45. Per l’inaugurazione il parroco chiese a Veneziani di comporre una messa. Vinta qualche titubanza, il maestro accettò. Della composizione si erano perdute le tracce. Grazie all’acribia dell’attuale bibliotecaria del Conservatorio, Laura Zanoli, il manoscritto è stato ritrovato. La felice scoperta ha dato il là (è il caso di dirlo) a quattro iniziative distribuite nel corso dei prossimi mesi.

La prima – giovedì 17 novembre alle ore 16.30 presso la sede del Meis – sarà dedicata, oltre che a Veneziani, a un altro musicista e direttore di coro ebreo ferrarese, Fidelio Finzi. Il programma prevede le seguenti tre comunicazioni: Laura Zanoli, La musica di Vittore Veneziani: considerazioni e prospettive; Piero Stefani, Note a margine dei Canti spirituali d’Israele; Enrico Scavo, Fidelio Finzi musicista dentro e fuori la Sinagoga.

Il secondo appuntamento, domenica 20 novembre alle ore 10.30 al Ridotto del Teatro Comunale, nel ciclo di Ferrara Musica, prevede l’esecuzione, sotto la direzione del M.o Manolo Da Rold, della messa di Veneziani.

Gli ultimi due eventi avranno luogo nel prossimo gennaio. L’arcivescovo, mons. Perego, ha osservato che la collocazione più consona a una messa cantata è di eseguirla nel corso di una celebrazione. Occorreva trovare un contesto che non suscitasse disagi da parte ebraica. Qui si inserisce un’ulteriore ricerca, compiuta da Paolo Gioachin negli archivi dell’arcivescovado, riguardante i documenti scritti che comprovano il concreto aiuto svolto a favore degli ebrei dall’arcivescovo mons. Ruggero Bovelli. In tal modo, la sopraccitata scoperta e questa ulteriore verifica si incrociano. Il 26 gennaio a Casa Cini (ore 17) verranno presentati sia i documenti su mons. Bovelli sia la messa di Veneziani. Sabato 28 gennaio a San Giorgio (ore 18) sarà celebrata la messa cantata in memoria di mons. Bovelli. Ci sarà modo di ritornare su questi due importanti eventi.

Articolo pubblicato su “La Voce” dell’11 novembre 2022

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