Nel pomeriggio di domenica 12 novembre la Giornata del Ringraziamento: doppio appuntamento a Gorino e Mesola. Le parole dei Vescovi italiani: «coop. importanti per il bene comune»

“Lo stile cooperativo per lo sviluppo dell’agricoltura” è il titolo del Messaggio dei Vescovi italiani per la Giornata del Ringraziamento di quest’anno.

Quest’anno l’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro intende promuovere l’esperienza della cooperazione celebrando la Giornata diocesana del Ringraziamento, domenica 12 novembre, prima a Gorino, dove alle 15.30 l’Arcivescovo parteciperà all’inaugurazione della nuova sede di FedAgripesca – Confcooperative e successivamente, nel porto, benedirà le imbarcazioni ed esprimerà la vicinanza della nostra Arcidiocesi ai pescatori e agli operatori del comparto ittico messi in ginocchio, in questi ultimi mesi, dalla proliferazione del granchio blu.

La seconda tappa del pomeriggio sarà a C.A.S.A. Mesola, realtà cooperativa che da più di 50 anni offre diversi servizi come il confezionamento, la lavorazione e la vendita di prodotti agricoli dei soci, nonché l’assistenza tecnica e amministrativa ai diversi produttori. Alle ore 16.45 l’Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego visiterà la struttura cooperativa e alle 17.30 celebrerà la S. Messa. 

IL MESSAGGIO DEI VESCOVI ITALIANI

Non il paradigma della competizione, ma quello della fraternità. È questo il cuore del Messaggio della CEI per la Giornata del Ringraziamento di quest’anno:«Lo stile cooperativo propone un modello d’impresa nel quale la comunità è un bene per tutti, così come suggerisce la Dottrina Sociale della Chiesa: “I componenti dell’impresa devono essere consapevoli che la comunità nella quale operano rappresenta un bene per tutti e non una struttura che permette di soddisfare esclusivamente gli interessi personali” (Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, n. 339)».

Nel testo si ricorda quindi che non esiste «solo il modello di impresa privato contrapposto a quello pubblico»: in Italia l’agricoltura familiare ha conosciuto un boom nel secondo dopoguerra grazie alla riforma agraria, spesso proprio attraverso lo stile cooperativo e anche «grazie al contributo del mondo cattolico».

Anche oggi, «le imprese cooperative del sistema agroalimentare, mettendo insieme le loro risorse, possono essere (…) attive nei campi dell’innovazione e dello sviluppo per promuovere nuovi processi produttivi (…)». 

«In questo modo – continua il Messaggio dei Vescovi – esse possono promuovere la rigenerazione economica del settore agricolo e, allo stesso tempo, coltivare insieme un rapporto diretto con i consumatori finali (…)». 

«Il modello cooperativo sviluppa uno stile d’impresa come “società di persone” e non solo di capitali (cf. Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, n. 338), democratica e inclusiva, dove tutti hanno pari dignità: favorisce la crescita di tutti i soci e dei membri della comunità in cui opera. Educa a lavorare insieme per realizzare il bene comune e promuove la consapevolezza che ogni persona è dono (…)». 

«La cura condivisa del territorio, soprattutto di quello rurale come avveniva nel passato, può prevenire disastri idrogeologici e può facilitare un uso condiviso di beni come le risorse idriche, soprattutto nei periodi sempre più frequenti di siccità».

Pubblicato sulla “Voce” del 10 novembre 2023

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