Giornata del laicato il 21 novembre in collegamento web. La prudenza non ferma comunque il cammino

(“La Voce” del 13 novembre 2020)

di Giorgio Maghini

La “Giornata del laicato” si sposta temporaneamente sul Web.

L’appuntamento è per il 21 novembre dalle 15.30 e, indicativamente, fino alle 17. Per partecipare alla GdL occorre seguire il link: http://bit.ly/giornata-laicato

Per qualsiasi chiarimento, è possibile contattare il numero 370 32 21 591.

I motivi di questa decisione sono facili da immaginare: si è ritenuto che fare spostare persone da tutta la diocesi e riunirle in un’unica sala – sia pure tenendo conto del fatto che la Parrocchia di San Benedetto ci avrebbe permesso ogni precauzione necessaria – fosse troppo rischioso, e un senso di attenzione per il fratello (magari segnato da un filo di iperprotettività) ci ha fatto decidere per questa organizzazione.

La sperimentazione di queste forme di incontro in Rete è un’esperienza che la Chiesa – così come, va da sé, tutto il mondo – sta facendo a causa della pandemia e senza averlo programmato né desiderato. Ed è proprio di fronte a evenienze come questa che è più che mai necessario riflettere per valutare, iniziando col definire le caratteristiche della novità che ci troviamo davanti.

A me pare che ci siano almeno tre cose di cui tenere conto.

La Giornata del laicato non diventa “virtuale”.

Anche se mancheranno i momenti di incontro fisico, parlarsi attraverso il web rimane un momento in cui i laici della diocesi cercano un discernimento sulle decisioni da prendere e sul modo di collaborare alla vita della nostra diocesi. Si tratta, in altre parole, di impegnarsi – nei tempi nei modi nelle decisioni – in merito a che contributo offrire all’annuncio del Vangelo, qui e ora. Questione di opere, non di pensieri astratti.

La Giornata del laicato non diventa “social”.

Non si tratta di liquidare temi importanti attraverso un post, un meme, un gioco di parole. Al contrario, è un momento in cui la passione per il vangelo e la disponibilità a impegnare le nostre vite per esso prendono una forma concreta. Una forma di vita cristiana adulta, non un gioco di società.

La Giornata del laicato non è “a distanza”.

Certo: come detto più volte, non ci abbracceremo come siamo soliti fare (e quanto ci manca!), ma a parte questa limitazione – che non vediamo l’ora di lasciarci alle spalle – il nostro incontro in rete sarà una forma del sentirsi famiglia, comunità, popolo. Relazioni mediate, non lontananza.

Dunque: nessuna virtualità, nessuna semplificazione social, nessun – termine orribile – distanziamento sociale. Il 21 novembre ci incontreremo per riflettere insieme e per prendere decisioni che impegneranno la nostra vita nei prossimi anni, in vista del biennio eucaristico, della transizione verso le unità pastorali, della visita pastorale.

Credo si possa dire che proprio in queste tappe che ci attendono si concretizza il fatto che siamo una comunità – pur provata e intimorita dall’ignoto, vale a dire dal covid19 – non rinuncia a progettare e agire, cioè ad essere viva. Consapevoli di questa vita che il virus non può scalfire, vogliamo leggere il momento presente alla luce del triduo Pasquale, come i nostri vescovi ci hanno a più riprese invitato a fare.

L’incontro del 21 novembre sarà organizzato in quattro momenti: la proiezione di un video in cui il nostro Vescovo Gian Carlo, richiamando la lettera dello scorso agosto, ci offre alcune riflessioni sul futuro prossimo della Diocesi, un momento sperimentale di “lavori di gruppo” online, la proposta di una consultazione online del laicato e l’invito a lavori di gruppo in videoconferenza.

Quel giorno, queste iniziative verranno descritte nel dettaglio. È comunque sempre possibile contattare il numero riportato sopra per chiarimenti.

Del fatto che i mezzi di comunicazione debbano diventare oggetto di riflessione, preghiera e gratitudine è già stato detto abbondantemente e in più sedi.

A me pare evidente che occasioni come questa siano preziose per rendere maturo e consapevole il nostro rapporto con la Rete.

In termini ancora più precisi è legittimo parlare di una vera e propria ”evangelizzazione del Web” e, perché il Web diventi sede di annuncio, occorre interiorizzare il fatto che la Rete non è un non-luogo ma, al contrario, un intreccio di relazioni umane; strumento che ci lega a fratelli fisicamente e temporaneamente lontani.

Una volta chiarita a noi stessi questo assunto, diventa facile amare la Rete come si ama qualsiasi altra opportunità per incontrare le persone in fraternità.

In quest’ottica, ci diamo appuntamento il 21 novembre per celebrare la gioia di essere fratelli che si incontrano per riflettere e discutere!

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