4 marzo 2020

Ufficio stampa Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio

In riferimento alle vicende che hanno coinvolto il parroco di Jolanda di Savoia, l’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio – dopo aver direttamente e immediatamente verificato l’infondatezza delle accuse – esprime la propria vicinanza a don Mauro Benazzi, da tempo bersaglio di un’odiosa campagna di calunnia e denigrazione. Lo stesso sacerdote, in data 21 febbraio, ha presentato richiesta all’Autorità giudiziaria (Procura della Repubblica) di adottare provvedimenti urgenti presso il Tribunale di Ferrara avviando le indagini del caso al fine di individuare gli autori dei reati perpetrati a suo danno. Il parroco ha inoltre dichiarato che, qualora siano ravvisate responsabilità, procederà con formale atto di denuncia-querela.

Più in particolare, don Benazzi ha chiesto all’Autorità giudiziaria di procedere penalmente nei confronti di coloro che verranno individuati come autori dei reati di lesione dell’onore, della dignità e del decoro della sua persona e della Chiesa che rappresenta sul territorio.

La campagna di diffamazione a suo danno, è avvenuta attraverso la divulgazione incontrollata di messaggi personali e arbitrarie interpretazioni degli stessi che si sono trasformate in pericolosissime “voci di popolo”. Il triste obiettivo è evidentemente quello di isolare il sacerdote dalla sua comunità creando ad arte situazioni cariche di aggressività e di minacce, per distruggerlo psicologicamente e allontanarlo dal paese, facendogli temere per la sua incolumità.

L’Arcidiocesi è ben consapevole che l’azione di un esiguo gruppo di soggetti può confondere e allarmare l’intera comunità – sia religiosa che civile – ma sa altrettanto bene che la parte maggioritaria del paese non può essere ritenuta responsabile dei fatti sopra descritti, e pertanto confida che le indagini accertino tutte le responsabilità e riconoscano a don Mauro Benazzi la sua integrità, l’infondatezza di questa campagna di odio, e favoriscano la riconciliazione e il ritorno ad un clima di fiducia reciproca.

Continua a leggere