Il bilancio alla fine del secondo anno della fase narrativa sinodale: 93 schede (in calo), partecipazione a macchia. Ma tanti i motivi di speranza

Stiamo consegnando alla Chiesa di Ferrara-Comacchio la sintesi del secondo anno di ascolto di quella che il Cammino Sinodale Italiano ha chiamato “fase narrativa”. Lo facciamo attraverso i canali della comunicazione diocesana (il Settimanale “La Voce” e il sito web) in quanto non si è trovata l’occasione di una convocazione assembleare, per la coincidenza della celebrazione delle ultime due Giornate diocesane, conclusive del Biennio eucaristico.

Il testo è frutto di un ascolto che ha coinvolto maggiormente i Vicariati. Se guardiamo però ai numeri potremmo dichiarare sconfitta, quest’anno infatti sono pervenute 93 schede a fronte delle 212 del primo anno. Anche a livello comunicativo lamentiamo una carenza: nessun video o pubblicità, nessun gazebo in piazza, o locandine o striscioni (come avvenuto lo scorso anno) hanno raccontato alla città che la nostra Chiesa ha continuato a “camminare insieme”. L’Équipe diocesana ne è consapevole. 

Cosa dunque raccontare? 

Il secondo anno ha visto un salto di qualità, nella maturità delle persone che si sono messe in gioco. Parliamo dei laici che insieme ai preti hanno fatto esperienza dell’ascolto attraverso un metodo vincente; dell’incontro che per la prima volta ha fatto lavorare insieme i due Consigli diocesani: il Presbiterale e il Pastorale; dei Vicariati che hanno usato creatività e strategie per aprire ai “cantieri della strada e del villaggio”, incontrando realtà assenti nel primo anno, perché l’avvio è stato faticoso per tutti, soprattutto per quelli “dentro”.

Rendiamo conto che uno dei Vicariati più virtuosi è stato San Cassiano, non solo per la quantità dei contributi ma per la qualità, ad esempio: gli incontri con il Consiglio della Coldiretti della zona di Comacchio, con gli ammalati dell’Ospedale del Delta e degli ospiti della Casa della Serenità di Comacchio; l’incontro con il Consiglio Comunale di Comacchio; di aver lasciato urne in chiesa e di aver tentato un ascolto attraverso il web.

Così il Vicariato di San Guido con il coinvolgimento del Polo Scolastico di Codigoro.

Da segnalare anche l’iniziativa del Vicariato di Sant’Apollinare nell’incontro con il mondo del lavoro.

Il Vicariato di San Giorgio invece ha lavorato riunendo i comitati di sagre/fiere perché “fuori città” nelle tante realtà di “paese” è molto più vivo l’incontro con “compagni di viaggio” che prediligono lo stare insieme mangiando sotto il tendone della parrocchia, piuttosto che Lectio divina e novene in chiesa. 

Vari sono stati i contributi dell’AC e del sempre fedelissimo Ordine Francescano Secolare, oltre alla Comunità Emmaus di San Nicolò. Dagli Scout un solo contributo. È vero, non c’è traccia nelle schede di altri Movimenti o Aggregazioni laicali, peraltro presenti e attivi negli Organismi di Partecipazione Ecclesiale.

Vogliamo segnalare che delle 91 schede, è arrivato solo un contributo personale a fronte dei 17 dello scorso anno. Non erano tanti neanche allora, ma ci piace pensare che le tante occasioni messe in campo da parrocchie e dal sito diocesano abbiano comunque dato la possibilità a chi voleva prendere la parola di farlo nel modo a lui più consono. 

Compiaciuti, segnaliamo le numerose schede in cui si è visto il timido ma deciso coinvolgimento delle Unità Pastorali: attraverso questo secondo anno di ascolto hanno accresciuto e lavorato nella consapevolezza che un “decreto di curia” può diventare un’opportunità di ministero pastorale che presuppone uno stile nuovo, appunto sinodale. E ciò si evince dal tema più gettonato: 21 schede hanno scelto “Chiesa e Missione”. 

Vengono poi: 12 schede su “Chiesa e strutture”; 15 schede su “Chiesa e mistero”; 16 schede su “Chiesa e comunione”. Il fanalino di coda è il “Cantiere ministeri” con sole 5 schede. Forse è per questa ragione che la passata Giornata del Laicato, che forse dovrà essere rimodulata dentro al processo sinodale, ha affrontato molto opportunamente il tema della ministerialità nella Chiesa.

Abbiamo poi un pacchetto di 20 schede dal titolo “altro”, fuoriuscite sia dagli incontri tra preti in Seminario, sia dall’UP San Giovanni evangelista, sia dal Polo Scolastico di Codigoro già ricordato.

A conclusione e di fondamentale importanza, il contributo dei tre Monasteri della Diocesi: Benedettine, Carmelitane, Clarisse. Non hanno inviato nessuna scheda, ma hanno aiutato l’Équipe Sinodale nella lettura, rilettura, discernimento e sintesi di quello che oggi viene pubblicato. Il “grazie” parte da queste nostre sorelle e si estende ai preti e ai coordinatori che hanno lavorato, e a tutti quelli che si sentono “compagni di viaggio”. 

Lavorare nella stessa “vigna” del Signore presuppone uno stile e una disponibilità di “orario”. Non ci stancheremo mai di dirlo, la sinodalità è una postura, è uno stile da “indossare” e non lascia indietro nessuno, fino all’ultima ora si va alla ricerca di chi vuol guadagnare anche un soldo soltanto.

Équipe Sinodale diocesana

Articolo pubblicato su “La Voce” del 23 giugno 2023

(Nella stessa edizione de “La Voce” si può trovare il documento di sintesi del secondo anno di ascolto)

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