3 agosto 2020

Mercoledì i funerali dell’ex Maresciallo dei Carabinieri, 77 anni, parrocchiano di Santa Maria in Vado

 

di Secondo Ferioli

Il ritorno di Luigi Di Martino, per tutti “Gino”, alla casa del Padre è avvenuto dopo una vita condivisa, segnata dalla sofferenza degli ultimi giorni, ma anche da un’esplosione di memoria che ha portato alla luce la ricchezza della vita di Gino e di Marta la moglie.

La loro conoscenza, la prima scoperta, risale ai primi tempi dell’ascolto comunitario della parola, il venerdì sera, in preparazione della liturgia domenicale: sposi da poco, un po’ spaesati, lui carabiniere di professione, componente di una squadra volante.

Il gruppo di Vangelo era eterogeneo, c’erano i sacerdoti Missionari del Preziosissimo Sangue, tra cui ricordiamo don Corrado, don Carlo, don Luigi, ma anche i laici, tra cui il prof. Luciano Chiappini, l’ing.Serafino Monini, l’ing. Rossi, il prof. Redento Forini, e tanti nuclei famigliari presenti, con una nutrita presenza di giovani.

La seconda scoperta quando già avevano figli: Marta e Gino li scopriamo come genitori affidatari, ai primi tempi dell’esperienza a Ferrara, affidi che hanno portato avanti per molto tempo: la loro casa, la loro famiglia era un porto aperto; nel loro stile di vita, cambia la filosofia del trasporto, dalla FIAT 131 al pulmino Wolkswagen; la loro testimonianza nella comunità si consolida, si fa sempre più importante a Santa Maria in Vado. La comunità impara a convivere e a crescere con i loro figli in affido, che entrano nelle dinamiche della catechesi, e nei momenti di condivisione in parrocchia. Gino è sempre discretamente presente, attento, anche nel servizio alla Caritas: erano tempi con un’utenza a volte litigiosa; lui vigile e determinato risolveva le situazioni burrascose. Questo suo modo di fare gli fa acquisire il titolo di papà, poi nel tempo di nonno, dei bimbi della Parrocchia, titolo che lo ha accopagnato fino all’ultimo giorno. Anche nell’ultima nuova realtà, l’Unità Pastorale, Gino ha mantenuto la sua caratteristica, negli ultimi tempi un po’ limitata da motivi di salute.

Gino è stato anche un importante collaboratore dell’Associazione “Chiama l’Africa”, nelle iniziative svolte a Ferrara, ma anche nei convegni che annualmente si svolgevano all’Università di Ancona; per me, che allora avevo l’incarico di presidente, è stato un importante collaboratore. Gino era la presenza discreta, su cui contare in ogni momento con sicurezza.

Lo saluteremo insieme al funerale che avrà luogo mercoledì 5 agosto alle ore 15.30 a Santa Maria in Vado, prima di recarsi al cimitero di Quacchio.

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