Nel 1187 Urbano III si spense a Ferrara per il dispiacere dell’assedio di Saladino a Gerusalemme. La sua tomba è in Duomo. Iniziò quindi il Conclave con 13 cardinali
di Micaela Torboli
La Cappella Sistina ha ospitato la maggior parte dei conclavi, sotto le volte e il Giudizio dipinti da Michelangelo, ma conclavi si sono tenuti anche altrove, tanto che il primo tra essi riconosciuto come tale in senso stretto, per tradizione viene riconosciuto come quello di Viterbo, 1268-1271. Anche Ferrara aveva celebrato un conclave nel secolo precedente, precisamente nel 1187. Fu organizzato a Ferrara per via del decesso in città di papa Urbano III, il lombardo Uberto Crivelli, avvenuto il 20 ottobre 1187.
Era nato a Cuggiono, vicino a Milano, nel 1120 circa, e viene chiamato talora Umberto, Oberto o Lamberto. Il padre di Uberto, Guala Crivelli, era feudatario di Cuggiono. Che ha anche un altro legame con Ferrara: infatti una sua piazza ospita un capolavoro del ferrarese Arrigo Minerbi (1881-1960), la Vittoria alata incatenata al Piave, che lo scultore declinò sia in marmo che in bronzo, in nuce fin dal 1915, e lavorata a partire dal 1917. Ferrara ne ha la gemella nella Torre della Vittoria, una terza sta al Vittoriale dannunziano.
Papa Crivelli condusse una fiera lotta contro l’imperatore Federico Barbarossa. Nell’autunno del 1187, quando stava per scomunicarlo, fece tappa a Ferrara, nell’ambito di un viaggio che avrebbe dovuto condurlo da Verona a Roma, ma si trova talora che avrebbe voluto raggiungere prima Venezia, o che gli imperiali lo costrinsero a fissare la propria dimora a Ferrara. Una malattia non specificata lo condusse a morte. Nella Ferrara che vedeva i contrasti tra famiglie guelfe e ghibelline, pare che il papa fosse ospite di Obizzo I d’Este, che si barcamenava tra papato ed impero come avrebbero fatto i suoi eredi, una volta divenuti signori di Ferrara. Vuole la tradizione che influisse sul triste epilogo il dolore di Urbano III per la notizia dell’assedio a Gerusalemme da parte del condottier Saladino, che aveva visto capitolare gli eserciti cristiani, e sconfitti persino Templari e Ospitalieri. Intanto il defunto venne inumato a Ferrara, dietro l’altar maggiore. Si organizzò subito il conclave. Le controfirme delle bolle pontificie fanno dedurre che furono solo 13 i cardinali presenti, altre fonti danno numeri diversi ma non molto lontani da questi.
Il cancelliere pontificio, cardinale Alberto di Morra, in ottimi rapporti con Barbarossa, risulterà eletto. A Ferrara aveva anche un certo seguito da parte dei potenti locali. Scelse il nome Gregorio VIII. Nobile di Benevento, educato in Francia, si era laureato a Bologna, dove tenne cattedra. Tra le vicende del tempo che lo videro protagonista prima del papato ci fu la sua partecipazione al Concilio di Avranches (1172), nel quale il re d’Inghilterra Enrico II Plantageneto venne assolto dall’accusa di aver fatto assassinare l’Arcivescovo di Canterbury, Thomas Becket, poi santo, nella sua Cattedrale (29 dicembre 1170, per mano di Reginald FitzUrse, Richard le Brey, William de Tracy, Hugh de Morville). Da Ferrara Gregorio VIII promulgò la bolla Audita tremendi per chiamare alla Terza Crociata (III. Idus Novembris 1187, ovvero 29 ottobre), che sarebbe partita però solo due anni dopo, senza di lui. Questo pontificato sarà infatti uno dei più brevi della storia: il nuovo papa morì a Pisa il 17 dicembre dello stesso 1187. Era peraltro molto anziano, essendo nato intorno al 1100. Il suo maestoso sepolcro, presso il Duomo pisano, fu distrutto da un incendio nel 1600.
A Ferrara la tomba attuale di Urbano III, posta a sinistra dell’altar maggiore della Cattedrale di Ferrara, è il prodotto di varie sistemazioni delle spoglie, succedutesi nel tempo. Consisteva in una cassa di marmo rosso poggiata su quattro colonne, eseguita dopo una ricognizione dei resti avvenuta nel 1305. Durante i lavori settecenteschi al tempio si ricavò l’attuale ampia lastra con l’iscrizione funebre (che reca un errore notato da Frizzi), già parte del sarcofago che fu purtroppo demolito e riutilizzato anche per ornare i nuovi altari della Cattedrale; poi l’insieme venne ornato con stucchi barocchi e un ritratto del papa.
Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 9 maggio 2025