Nella Casa Circondariale “C. Satta” di Ferrara, il primo Corso di Chitarra Facile con concerto finale

È possibile imparare a suonare la chitarra in modo semplice e divertente? Questa era la scommessa che ha dato il via al primo Corso di Chitarra Facile svoltosi tra settembre 2023 e marzo 2024 all’interno della Casa Circondariale “C. Satta di Ferrara”.

L’iniziativa rientrava in una serie di progetti rivolti alle persone detenute, ideati ed organizzati dal Centro di Ascolto “Giorgio Forini” dell’Unità Pastorale Borgovado.

Per vivere tale esperienza come volontaria, ho chiesto l’aiuto dell’amico nonché consuocero Patrizio Fergnani, in qualità di animatore e musicista. Il Corso a cadenza settimanale era rivolto ad un gruppo di circa 15 detenuti, e aveva come obiettivo l’apprendimento dello strumento chitarra per accompagnamento con l’utilizzo dei giri e accordi basilari, attraverso un metodo molto semplice che avevo già sperimentato in ambito scolastico e con gruppi di adolescenti. Le chitarre e i materiali necessari al corso ci sono stati donati dall’Orchestra a Plettro “Gino Neri” e dall’Unità Pastorale Borgovado di Ferrara. Attraverso semplici schemi e diteggiature, con piccoli accenni alla notazione musicale, ma soprattutto attraverso la pratica utilizzando anche solo un accordo (il MI minore) si è partiti per un viaggio tra canzoni e ritmi, sperimentando cosa significa fare musica d’insieme: ascoltarsi, aspettarsi, pazientare, procedere insieme per realizzare una polifonia nel rispetto delle regole musicali fondamentali. 

Molto importante è stata la relazione dei detenuti tra loro e con noi animatori, stimolo costante per motivare la fase di esercizio personale, aspetto imprescindibile per apprendere qualsiasi tecnica; gli allievi, infatti, avevano competenze molto diverse, qualcuno sapeva già suonare, qualcuno sapeva cantare, ma qualcuno non conosceva per nulla la musica e neppure aveva mai usato uno strumento. Si è cercato quindi di creare un rapporto di tutoraggio in modo che gli allievi esperti potessero affiancare i principianti nei momenti di allenamento durante la settimana. La nostra disponibilità come animatori e la partecipazione dei detenuti ha dato vita ad una esperienza musicale molto bella, ma anche particolarmente coinvolgente sul piano personale: l’incontro settimanale nell’”auletta delle chitarre” è diventato un momento di amicizia e di benessere all’interno del carcere, dove interni ed esterni si incontravano, dialogavano, comunicavano attraverso la musica e soprattutto si divertivano! 

Tutto questo è confluito in un concerto particolare, tenutosi all’interno del carcere lo scorso 12 marzo, a favore dei carcerati e del personale  educativo, nel quale gli allievi detenuti hanno suonato e cantato con il supporto della “Vagabanda”, un ensamble musicale formato da noi animatori e dai rispettivi figli, oltre che da due amici musicisti collaboratori, per un totale di 10 persone. Sono state eseguite canzoni create da Patrizio (tra le quali “Piove sempre sul bagnato”, ideata sui primi tre accordi imparati dai detenuti) oltre a brani nelle lingue dei detenuti stranieri, e alla fine…spazio alle improvvisazioni rap, molto apprezzate da musicisti e pubblico giovane! 

Lo stare insieme ai detenuti, parlare e provare con loro in un pomeriggio di musica e improvvisazioni è stato sorprendente per tutti, in particolare per i ragazzi che dall’esterno sono entrati a collaborare a questo progetto, e la gratitudine che i nostri allievi ci hanno dimostrato testimonia quanto questa esperienza rappresenti una ventata di aria fresca, un momento di libertà anche oltre le sbarre. Mi sento di ringraziare chi ci ha proposto questa esperienza che ci ha permesso di conoscere persone e situazioni che non devono essere dimenticate e che al contempo ci hanno donato tanto. 

Maria Chiara Marchesini

Pubblicato sulla “Voce” del 24 maggio 2024

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