Tante le iniziative, fra cui a Piacenza una mostra su don Minzoni curata dal MASCI di Ferrara

Settant’anni fa nasceva a Roma, per iniziativa del pedagogista ed educatore genovese Mario Mazza, il MASCI, Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani. 

Nella ricorrenza di questo 70° anniversario, lo scautismo adulto italiano, sia a livello nazionale che locale, ha predisposto un ricco programma di iniziative per ricordare la propria storia e farsi conoscere meglio. Una mostra, che racconta il passato e il presente del Movimento, girerà attraverso l’Italia nei mesi di aprile e maggio, accompagnata da convegni e iniziative pubbliche. Arriverà nella nostra Regione a Piacenza, dal 17 al 19 maggio, dove sarà arricchita da una esposizione dedicata alla figura di don Giovanni Minzoni a cura della Comunità MASCI di Ferrara. Il 13 aprile il Consiglio Nazionale del Movimento è stato ricevuto a Roma dal Papa in udienza privata. Il 2 giugno, in contemporanea, in ogni Regione, il MASCI lancerà un messaggio da un luogo particolarmente significativo dei vari territori, per costruire un Manifesto dello scautismo adulto dal titolo “Più vita alla vita”. Il 23 giugno a Roma, nella chiesa di san Giorgio al Velabro, dove gli scout romani ogni anno rinnovano la loro Promessa e dove venne fondato il MASCI nel 1954, una Santa Messa celebrata dal Cardinal Ravasi concluderà le iniziative in programma.

UN PO’ DI STORIA

L’immagine comune dello scautismo è giustamente quella di una realtà associativa giovanile, rivolta a bambini, adolescenti e giovani. Il Movimento scout nasce infatti nel 1907 in Gran Bretagna, proponendo ai ragazzi dagli 8 ai 20 anni, prima dell’Impero britannico e poi di tutto il mondo, un originale metodo educativo, fondato sulla vita all’aperto, il gioco, la manualità e la competenza, la vita di gruppo, lo spirito d’impresa e di avventura, il servizio al prossimo. 

Nel Movimento giovanile il ruolo dell’adulto è quello di Capo educatore: una persona che sa vedere il mondo con gli occhi di un ragazzo e che si propone come un  “fratello/sorella maggiore”. Sul piano valoriale lo scautismo è una fraternità mondiale di giovani, uniti da una stessa Legge e da una stessa Promessa, che impegna ciascuno scout, «se Dio vuole per tutta la vita», con lo scopo, indicato dal fondatore Baden-Powel nel suo ultimo messaggio, di «lasciare il mondo un po’ migliore di come lo si è trovato».

È proprio l’espressione «per tutta la vita» che ispira la nascita, negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, dello scautismo adulto, che non è. e non vuole essere, una riedizione nostalgica delle esperienze dello scautismo giovanile, ma una proposta, aperta anche a chi non è stato scout da ragazzo (oggi il 50% degli adulti del MASCI). Educazione e formazione permanente, vita comunitaria, servizio personale e collettivo negli ambiti di vita della persona adulta, come la famiglia, le professioni, la comunità civile e la Chiesa sono alcuni dei punti fondamentali di questa proposta ispirata alla pedagogia scout, ma anche al personalismo comunitario, all’antropologia cristiana e all’attivismo pedagogico, inteso come educazione a una cittadinanza attiva e responsabile.

LO SCAUTISMO OGGI

Oggi gli adulti scout cattolici italiani sono 6mila, organizzati in oltre 400 comunità, distribuite capillarmente in tutte le Regioni. Anche a Ferrara, a partire dagli anni ’50, con un importante passaggio generazionale nel 2015, è sempre stata presente una Comunità MASCI, non particolarmente numerosa, ma attiva sia a supporto dei Gruppi scout del nostro territorio, sia con una molteplicità di servizi, che vanno dalla Colletta Alimentare alle mense della Caritas e di Viale K, ad un progetto di sostegno allo sviluppo dello scautismo femminile in Benin dove opera un sacerdote africano che si è formato a Ferrara, dalla gestione di una casa scout a Santa Maria Codifiume alla collaborazione con il Circolo Laudato si’.

La prima vocazione della Comunità MASCI è la stessa di tutto il movimento scout, ovvero l’educazione, che per la persona adulta prende la forma di educazione permanente in ogni età della vita, intesa come autoeducazione e educazione reciproca tra i membri della comunità. Uno sviluppo umano che nasce dalla vita stessa, attraverso l’esercizio del discernimento comunitario e l’attribuzione attiva e intenzionale di senso, significato e valore ai vissuti personali e collettivi. Allargamento del campo d’esperienza, condivisione di vita, discernimento comunitario e significazione attiva dei vissuti rappresentano nel MASCI la forma adulta dell’invito che Baden-Powel ha fatto a ciascuno scout: «impara a guidare da te la tua canoa», ossia vivi la vita da protagonista e non da gregario e sperimenta concretamente che «la felicità è far felice un altro».

La Comunità MASCI di Ferrara

 

Pubblicato sulla “Voce” del 19 aprile 2024

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