Il 13 febbraio la proiezione del documentario “Tesori nella pietra” di mons. Massimo Manservigi e Barbara Giordano e la relazione di don Stefano Zanella sui lavori in Cattedrale

In attesa della riapertura della Cattedrale al culto, la nostra Arcidiocesi propone una serata per illustrare nel dettaglio il lungo e complesso cantiere che ha interessato per cinque anni il cuore della città di Ferrara e della nostra Chiesa locale. L’appuntamento è per martedì 13 febbraio alle ore 21 quando al Cinema Santo Spirito di Ferrara (via Resistenza, 7) sarà possibile assistere alla proiezione del documentario “Tesori nella pietra”, con ideazione, regia e montaggio di mons. Massimo Manservigi e dott.ssa Barbara Giordano, e musiche di Giorgio Zappaterra. Il Direttore dell’Ufficio Tecnico-Amministrativo diocesano don Stefano Zanella per l’occasione terrà una relazione sui lavori in Cattedrale. Un lavoro cinematografico, quello di Manservigi e Giordano, durato quanto il cantiere – cinque anni, dal 2018 al 2023 – che illustra in 27 minuti, come in un diario, le varie fasi di recupero dei pilastri: dallo stacco dei dipinti ottocenteschi al rafforzamento antisismico, dalla ricostruzione delle parti usurate e mancanti delle decorazioni pittoriche e scultoree fino alla narrazione della più grande scoperta archeologica avvenuta in Cattedrale, cioè il ritrovamento dei capitelli medioevali pressoché integri. Il documentario è già stato proiettato in anteprima lo scorso 15 dicembre nel Cinema SanBenedetto di Ferrara.

Per sua natura, possiamo dire, una Cattedrale è il prodotto di un lavoro collettivo durato anni: non solo quelli dell’ideazione e fondazione, ma anche di tutti i successivi lavori di consolidamento e restauro. Questo emerge dal documentario di Manservigi e Giordano: dalle immagini delle macerie nelle chiese della nostra Diocesi in seguito al sisma del 2012 a un presente fatto di volti attenti e di mani operose. Tocca, dunque, nel documentario a don Stefano Zanella e a Valeria Virgili (Direzione Lavori) il racconto dei giorni del sisma e una breve storia dell’edificio. Nicola Gambetti del nostro Ufficio Tecnico diocesano spiega invece la genesi dei lavori, mentre Michela Boni (Leonardo srl) illustra il progetto di mappatura delle decorazioni, della ricostruzione degli intonaci originali e delle altre fasi più recenti di manutenzione, per poi iniziare il distacco degli affreschi, il loro restauro e successivo ricollocamento. Infine, Gianluca Muratore (Leonardo srl) spiega la ricostruzione di parti mancanti o logorate di alcuni capitelli medievali e di statue sulle colonne settecentesche. Ricordiamo come a stupire tecnici e restauratori non fu tanto il ritrovamento delle colonne medievali ma, per mancanza di documentazione, quello dei capitelli e degli affreschi che le abbelliscono. I capitelli che non rimarranno visibili (6 su 10) sono stati coperti con pannelli removibili per facilitarne le eventuali future individuazioni e analisi da parte di esperti, studiosi e tecnici.

Pubblicato sulla “Voce” del 9 febbraio 2024

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