Appuntamento nella parrocchia di Sant’Agostino organizzato dai giovanissimi

“La mafia spara, nessuno sente. Anche a Ferrara”: questo il titolo dell’incontro organizzato dai giovanissimi della parrocchia Sant’Agostino per comprendere il ruolo della mafia nella nostra città, con l’intervento di ospiti per conoscere più a fondo il nostro territorio. L’incontro è in programma domenica 11 dicembre alle ore 17 presso la Parrocchia di Sant’Agostino (via Mambro 96, Ferrara). Interverranno Luigi Montania (fondatore Presidio “Libera” Catania) e Carlotta Rossi (Centro Donna Giustizia Ferrara).

E se la mafia a Ferrara non fosse un ossimoro? Associamo spesso il fenomeno mafioso al Sud Italia e agli anni ’80 e ’90 delle terribili stragi. A Ferrara nel 2022 non può esistere la mafia. O forse sì? 

Basta informarsi sulla cronaca recente di Ferrara e dintorni per accorgersi che essa si insinua nella nostra quotidianità. Spaccio, prostituzione, tensioni tra clan avversari, indagati per traffico di esseri umani, carcerati ancora in comunicazione con l’esterno che pianificano l’evasione. L’errore sta nel considerare la mafia come il fenomeno delle vendette plateali, degli spari, delle bombe, del rumore. Ad oggi quella mafia è cambiata, si è dovuta adattare ai progressi della giustizia e di conseguenza si è sviluppata parallelamente ad essa; ora si insinua nel traffico di droghe, nel gioco d’azzardo, nell’economia, nell’amministrazione pubblica. E Ferrara non è stata risparmiata: snodo importante tra Emilia e Veneto, oltre ad essere una città piena di universitari, è terreno fertile per clan nigeriani, albanesi, calabresi e pugliesi impegnati in particolare nel giro di droga e nella prostituzione.

Abbiamo potuto conoscere un po’ più da vicino i fenomeni mafiosi, la violenza, il disinteresse durante l’esperienza a Catania di noi ragazzi del gruppo gimi1 della Parrocchia di S. Agostino. Una settimana di luglio ricca di incontri e scoperte riguardo la bella e difficile città siciliana, ma che ci ha portato necessariamente a riflettere su Ferrara e in particolare sul nostro quartiere. Quali difficoltà possiamo riscontrare? Quali invece si nascondono ai nostri occhi? Si sta agendo per risolverle? Questo campo ci ha lasciato questi e altri interrogativi che cercano risposte, così tanti che abbiamo sentito il bisogno, appena tornati a casa, di organizzare un momento di condivisione riguardo le realtà che abbiamo conosciuto per discuterne in modo più ampio e approfondito, chiedendo il punto di vista di alcuni ospiti che contribuiscono concretamente nella lotta all’omertà, all’illegalità, alla violenza in tutte le sue forme.

Aprire gli occhi, comprendere appieno i problemi della nostra città e agire, fare noi il primo passo per migliorare, questo è il consiglio comune che le donne e gli uomini incontrati nella nostra esperienza siciliana ci hanno indicato. Non è sempre facile, ci sono situazioni che da soli ci sembra di non riuscire a cambiare. Finiamo per lamentarci, far ricadere la colpa sulla “politica” e abituarci al brutto, ci appiattiamo e diventiamo addirittura apatici e menefreghisti. In fondo questa “politica” non si costruisce sulle nostre scelte quotidiane?

Ferrara non è Catania, ma entrambe hanno delle realtà problematiche e dei cittadini che vogliono impegnarsi concretamente per risolverle. Vogliamo essere cittadinanza attiva? Siamo disposti a non girarci dall’altra parte? Siamo pronti ad aprire gli occhi?

I giovanissimi di S. Agostino

Articolo pubblicato su “La Voce” del 9 dicembre 2022

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