Il 22 gennaio Domenica della Parola e Giornata eucaristica

di Patrizia Trombetta

L’Assemblea del Concilio Vaticano II iniziava con la processione e intronizzazione del Vangelo. Un libro antico e miniato, veniva posto in mezzo ai vescovi; il teologo Yves Congar annota nel suo diario: «So che adesso verrà intronizzata una Bibbia. Ma parlerà? Sarà ascoltata? Vi sarà un momento per la Parola di Dio?»1, e più avanti: «Il Vangelo è nella Chiesa, ma come un prigioniero»2. Queste sue espressioni mi colpirono allora quando le lessi e mi scuotono anche oggi. Consapevole di quanti anni son passati, e che in mezzo c’è la costituzione conciliare Dei Verbum e che tanto, tantissimo è stato fatto in materia di ricerca, di esegesi, di corsi biblici… anche papa Francesco ritorna lì. 

E così istituisce una Giornata per la Parola di Dio. Il perché lo spiega lui stesso: «A conclusione del Giubileo della Misericordia avevo chiesto che si pensasse a “una domenica dedicata interamente alla Parola di Dio, per comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo”. Dedicare in modo particolare una domenica dell’Anno liturgico alla Parola di Dio consente, anzitutto, di far rivivere alla Chiesa il gesto del Risorto che apre anche per noi il tesoro della sua Parola perché possiamo essere nel mondo annunciatori di questa inesauribile ricchezza»3.  Inoltre il papa aggiunge che, da più parti gli erano giunte molte richieste dal popolo di Dio perché in tutta la Chiesa si potesse celebrare questa Giornata. 

La recente morte del papa emerito Benedetto ci suggerisce di riprendere in mano anche un’altra esortazione apostolica: Verbum Domini che «costituisce un insegnamento imprescindibile per le nostre comunità». 

Papa Francesco pone questa Giornata la terza domenica del tempo ordinario, in quella coincidenza temporale quando siamo invitati a rafforzare i legami con gli ebrei e a pregare per l’unità dei cristiani. «Celebrare la Domenica della Parola di Dio esprime una valenza ecumenica, perché la Sacra Scrittura indica a quanti si pongono in ascolto il cammino da perseguire per giungere a un’unità autentica e solida». 

Ci proveremo anche noi, nel pomeriggio di domenica 22, ascoltando alcune testimonianze.

Come già è stato detto negli articoli che mi hanno preceduto, questa giornata si inserisce nel cammino che per la nostra diocesi è il Biennio eucaristico, e così la Giornata della Parola di Dio entra a far parte del percorso in quattro tappe che ci condurrà alla Celebrazione diocesana del Corpus Domini per avere una particolare tonalità in riferimento al sacramento che è culmine e fonte della vita della Chiesa.  

Se abbiamo ancora bisogno di chiarimenti ascoltiamo ancora alcune parole di papa Francesco: «La frequentazione costante della Sacra Scrittura e la celebrazione dell’Eucaristia rendono possibile il riconoscimento fra persone che si appartengono. Come cristiani siamo un solo popolo che cammina nella storia, forte della presenza del Signore in mezzo a noi che ci parla e ci nutre». Il papa insiste e spiega ulteriormente: «il giorno dedicato alla Bibbia vuole essere non “una volta all’anno”, ma una volta per tutto l’anno, perché abbiamo urgente necessità di diventare familiari e intimi della Sacra Scrittura e del Risorto, che non cessa di spezzare la Parola e il Pane nella comunità dei credenti». 

Ed è proprio perché «abbiamo bisogno di entrare in confidenza costante con la Sacra Scrittura, altrimenti il cuore resta freddo e gli occhi rimangono chiusi», che nel pomeriggio di domenica 22 gennaio, attraverso la lectio divina e poi condivisione in gruppi, vivremo un ulteriore momento sinodale.  

Veramente il vangelo è prigioniero nella Chiesa? «Nel Vangelo la strada è più di un luogo o di un personaggio: è il Signore! Non contento d’essersi fatto Pellegrino si fa strada.  “Io sono la strada…”. La nostra qualità di gente di passaggio viene confermata dalla parola e dal fatto di Lui. Lungo la strada, l’uomo che non ha a casa, si sente meno a prestito che altrove»4.

1 Y. Congar, Diario del Concilio, 11 ottobre 1963, p. 147.  

2 Ibid., 29 settembre 1963, p. 375.

3 Papa Francesco, Lettera apostolica in forma di Motu proprio Aperuit illis, 30 settembre 2019.

4 P. Mazzolari, Tempo di credere.

 

Articolo pubblicato su “La Voce” del 20 gennaio 2023

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