11 luglio 2020

La nipote Gioia Bartali è intervenuta nella parrocchia del Lido, per un incontro tra sport e fede

Nella serata di ieri, 10 luglio, nel piazzale della chiesa di Lido degli Estensi in Viale dei castagni, si è svolto l’incontro, organizzato dal Vicariato di San Cassiano, dal titolo “Bartali: campione nello sport e nella fede”. Alla presenza di una settantina di persone, è intervenuta la nipote Gioia Bartali, che ha dialogato con Luciano Boccaccini, giornalista, scrittore e storico del ciclismo.

Gioia Bartali, che custodisce le memorie e i segreti di nonno Gino, da tempo è impegnata nelle scuole e in tutte le televisioni, per mantenere viva la memoria di “Ginettaccio, che occupa un posto di riguardo nel Giardino dei Giusti a Gerusalemme.

Bartali rappresenta, infatti, un simbolo e un esempio per molti. Ciò che aveva fatto durante l’occupazione nazista in Italia, obbedendo al cardinal Elia della Costa, suo amico e tifoso e al vescovo di Assisi Nicolini, non lo rivelò mai, perché, come ha sempre sostenuto: “il bene lo si fa ma non si dice”. E lui di bene ne ha fatto eccome, aiutando la povera gente, nel rispetto di tutti. Era devotissimo a Santa Teresina del Bambin Gesù, tanto che ottenne dallo stesso cardinale Dalla Costa, il permesso di creare, all’interno della sua casa, una cappellina dedicata alla santa carmelitana, che ora è stata trasferita ad Assisi. Quando quell’epico Tour 1948, arrivò a Lourdes e Gino fece di tutto per vincere, la sera stessa, con la squadra nazionale italiana, si recò al santuario per pregare e ringraziare la Madonna, non per averlo aiutato a vincere (si aggiudicò ben 7 tappe) ma per averlo preservato dalle cadute.

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