Nel mese di maggio, 126 giovani si sono trovati nell’oratorio di San Benedetto a Ferrara per la Scuola Diocesana di formazione Animatori. Animatore che dev’essere attento, corresponsabile, capace di valorizzare ogni talento. Il racconto di un’avventura straordinaria…appena iniziata!

Lo scorso 29 maggio alla presenza dell’Arcivescovo Gian Carlo, dei sacerdoti e degli educatori accompagnatori si è conclusa in festa la Scuola Diocesana di formazione Animatori promossa e desiderata dalla Pastorale Giovanile Diocesana, ospitata da anni all’Oratorio San Benedetto di Ferrara, pensata e realizzata dai giovani educatori dell’oratorio salesiano e dell’Azione Cattolica. 

Quest’anno 126 adolescenti, ragazzi e ragazze che animeranno l’estate dei più piccoli nelle nostre parrocchie si sono trovati i mercoledì di maggio per un’esperienza di comunione, fraternità e formazione per apprendere l’arte dell’animare, l’arte dell’educare. 

Nei quattro livelli di formazione sono stati toccati temi fondamentali: partendo dal valore del gioco, con la sua motivazione, la sua struttura, ambientazione e preparazione, tecniche di animazione, per arrivare allo stile dell’animatore: persona capace di accorgersi, di corresponsabilità, di saper valorizzare i talenti di tutti con uno sguardo attento a ogni relazione. Un’attenzione particolare poi ai modelli: figure come don Milani, San Francesco, don Bosco, sant’Agostino per evidenziare l’importanza della vita spirituale di chi educa a discernere i valori delle cose e delle situazioni. Attraverso un viaggio dentro le emozioni e la testimonianza di Claudio Imprudente (formatore, scrittore, protagonista nel mondo della disabilità) lo sguardo si è fermato sui social e sul sociale con un’attenzione particolare al disagio e alla disabilità.

L’Arcivescovo nel suo intervento ha sottolineato la preziosità del tempo estivo nel dare più valore ad alcuni aspetti importanti della vita e ha concluso con un augurio: «vi auguro che l’esperienza di animatore sia un’esperienza importante di senso, di significato per voi e per tutti coloro con cui entrerete in relazione; vi auguro veramente che quest’estate questo tema di Gesù che è la vita vi accompagni continuamente e vi renda consapevoli del valore che ha questa presenza di Dio nella vostra vita che ci fa scoprire nello stesso tempo figli e fratelli».

«C’è una poesia contemporanea che termina con questa frase: “Ciascuno cresce solo se sognato”», ha detto Tania Silvestri, educatrice, agli animatori, a nome dell’équipe Formatori. «I ragazzi che accoglierete, che conoscerete avranno bisogno di una buona dose di fiducia, di speranza, di uno sguardo di Bene, di giovani che Sognano, che si Fidano e Affidano. Noi, crediamo in Voi. “Lui vive e ti vuole vivo”: questo è il messaggio che abbiamo scelto, quello che ritroverete scritto sulle vostre magliette: un battito cardiaco, un inno alla vita, un trionfo di vita», ha proseguito Tania. «La stessa speranza di vita che papa Francesco nella Christus Vivit ha rivolto a noi giovani. Parafrasando infatti le sue parole, diciamo: “Quando sarete tristi, affaticati, avrete dubbi, paure…Lui sarà lì per darvi forza e speranza”. E questo è il più grande augurio che vi rivolgiamo: di non avere paura di vivere in Lui, con Lui, essendo testimoni del suo Amore con e per le Persone che vi metterà sul cammino, perché nulla è per caso, a caso, mai! Di iniziare ad Educare con lo sguardo, il tatto, la vista, l’udito», sono ancora parole di Tania. «Di essere vivi in ciò che fate, in ciò che Siete, con la S bella grande, maiuscola, senza aver paura di scoprire, di scavare dentro voi, di guardarvi allo specchio e pensare che Siete tanto. Siete Vivi! E allora, come recita una scritta sotto i portici di Bologna: Che tu sia chi sei!».

Il desiderio di vita, di vita piena, di costruire relazioni autentiche e responsabili, di gioia vera e amicizie sincere, di sentirsi amati e capaci di amare, di diventare protagonisti è quello che accomuna ancora tanti dei nostri giovani e adolescenti ed è la grande opportunità che l’estate dona a loro. L’oratorio estivo diventa così il grande palco dove si ha la possibilità di diventare qualcuno e fare la differenza nella vita di chi hai affianco.

Ci sentiamo di ringraziare di vero cuore gli educatori per la loro passione e il tempo prezioso donato ai più giovani, i volontari cuochi e chi ci ha ospitato per la disponibilità, tutti i sacerdoti e accompagnatori dei ragazzi, e ci auguriamo che il seme di bene seminato possa portare frutti di comunione, pace e gioia nel cuore dei ragazzi e nella vita della nostra Chiesa.

Don Adrian Gabor

Don Paolo Bovina 

Don Luca Brusco SDB

Pubblicato sulla “Voce” del 7 giugno 2024

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