Impietoso il quadro che emerge dal data base “TopAziende”: il nostro territorio si conferma arretrato rispetto non solo alle città più grandi ma anche a territori più piccoli ma con imprese più strutturate

di Gianpiero Magnani

Il database “Top Aziende”, liberamente consultabile in internet al link https://topaziende.quotidiano.net/emilia-romagna/, è stato recentemente aggiornato con i dati di bilancio 2021 e l’elenco completo di tutte le PMI e Grandi Imprese che hanno la loro sede legale nel territorio regionale: sono quindi escluse le unità locali anche rilevanti di società che hanno sede altrove (come ad esempio quelle del gruppo ENI o LyondellBasell), ma sono invece comprese in questo elenco tutte le aziende locali più strutturate (e in particolare tutte quelle con fatturato o valore della produzione superiore ai due milioni di euro); il data base riporta, per ciascuna impresa, il dettaglio relativo a fatturato, valore di produzione e utile dell’anno 2021 confrontato con i due anni precedenti, ed è disponibile anche per alcune altre regioni italiane, col dettaglio sia per settori economici di appartenenza che per singole province.

L’Emilia-Romagna si presenta con circa 14 mila aziende, di cui una cinquantina supera il mezzo miliardo di ricavi e fra queste sono 16 quelle che fatturano oltre un miliardo (qui troviamo Ferrari, Coop 3.0, Barilla, Conad, Lamborghini, Maserati, Chiesi, Ima, ecc.), mentre una sola ha registrato ricavi per oltre dieci miliardi, e cioè Gruppo Hera che è passata dai 7 miliardi dell’esercizio 2020 ai 10,3 miliardi del 2021, un incremento che fa impressione soprattutto se rapportato alle note vicende dell’aumento del prezzo del teleriscaldamento che sta pagando una parte importante dei cittadini ferraresi.

Ma vedendo come sono distribuite per singola provincia le PMI e le Grandi Imprese che hanno sede nel nostro territorio regionale, e tralasciando il confronto con Bologna (capoluogo regionale e area metropolitana), non possiamo non notare come Modena, che ha una popolazione poco più che doppia rispetto a Ferrara, abbia oltre il quadruplo delle aziende, e così pure Ravenna che ha una popolazione di poco superiore a quelle della nostra provincia  ma ha un numero quasi doppio di imprese con sede sul suo territorio; e la stessa Rimini, che ha una popolazione quasi uguale a quella di Ferrara, presenta anch’essa molte più imprese strutturate rispetto a noi.

Il confronto è ancora più preoccupante se osserviamo l’elenco totale in ordine di fatturato delle circa 14 mila aziende della nostra regione: la prima azienda di Ferrara presente nell’elenco è Berco SpA, che con 347 milioni di ricavi si colloca  però al 74° posto nella classifica regionale, preceduta da ben 12 aziende di Modena e 7 di Ravenna che registrano fatturati maggiori. Deludente è anche il numero delle Grandi Imprese presenti sul nostro territorio rispetto alle province vicine, e anche la maggior presenza a Ferrara di aziende di tipo commerciale rispetto alle manifatturiere, che invece rappresentano l’asse portante produttivo della regione, in particolare lungo la Via Emilia. Persino il confronto con la provincia di Rovigo, come numero di PMI e Grandi Imprese presenti sul territorio in rapporto agli abitanti, è negativo: Rovigo ha 505 aziende contro le 598 di Ferrara, che però ha una popolazione che è una volta e mezza rispetto a quella rodigina e quindi, in proporzione, Ferrara dovrebbe avere almeno un centinaio di aziende in più.

Questo data base è di grande importanza, perché una presenza rilevante di aziende locali strutturate, in particolare nei settori manifatturieri e dei servizi avanzati, è fondamentale per l’economia di ciascun territorio e per il suo sviluppo, e quindi tali imprese andrebbero adeguatamente supportate dai decisori pubblici. Sono aziende, in particolare, che decidono qui le loro politiche industriali e hanno un rapporto più forte e consolidato col territorio, in cui spesso sono nati e si sono formati quegli stessi imprenditori che le hanno create e fatte crescere nel tempo; qui hanno infatti le loro famiglie, i loro figli, qui la loro vita e le ragioni del loro stesso futuro. 

Non va inoltre sottovalutato il fatto che fra le prime venti aziende più importanti per fatturato della nostra provincia, ben sette sono cooperative e quindi non solo hanno qui la loro direzione, ma qui hanno anche una proprietà locale condivisa – a “chilometro zero” – e dai grandi numeri.

Articolo pubblicato su “La Voce” del 7 aprile 2023

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