Sostenibilità. La sera del 20 marzo in Seminario tre testimonianze positive dal territorio: Azienda agricola “Cerutti”, Coop. sociale “Il Germoglio” e impresa “Ursa”

di Alberto Lazzarini

Un interclub per affrontare, anche in chiave locale, i temi della produzione e della sostenibilità. Se ne sono fatti carico due realtà cattoliche molto attive della nostra area: il Serra club e l’Ucid (Unione cristiana imprenditori e dirigenti) che lunedì 20 marzo alle 21 daranno vita a un incontro che si preannuncia molto interessante e soprattutto utile per comprendere un po’ di più le dinamiche che coinvolgono gli aspetti produttivi e quelli della salvaguardia del Creato, entrambi necessari alla vita, se non alla sopravvivenza, dell’uomo.

L’iniziativa è aperta – anzi rivolta – alla cittadinanza e si svolgerà nella sala grande del Seminario arcivescovile di via Giuseppe Fabbri 410; consta di alcune significative testimonianze di questo mondo non solo vicino a ciascuno di noi ma, in definitiva, nostro nel senso che fa parte della quotidianità di ciascuno, e per molti motivi.

Sono previsti interventi di: Stefano e Maria Cerutti titolari dell’Azienda agricola “Cerutti” di Burana nel Bondenese, Biagio Missanelli direttore della Cooperativa sociale “Il Germoglio” e Pasquale D’Andria direttore tecnico e marketing di “Ursa” che a Ponti Spagna di Bondeno produce isolanti termici e acustici secondo un’ottica di edilizia sostenibile. Chiuderà don Francesco Viali direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro, Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato. Coordinano Antonio Frascerra, presidente Ucid Ferrara e il sottoscritto, presidente del Serra club Ferrara.

La motivazione alla base dell’incontro è legata anzitutto alla volontà di approfondire e diffondere un tema molto sottovalutato dalla gente, anche in ambito cattolico. La difesa dell’ambiente e la necessità di produrre secondo canoni sostenibili sono valori propri della persona umana, sottolineati e ribaditi con forza dalla Chiesa, anche attraverso encicliche papali come la Laudato si’ e la Fratelli tutti. Papa Francesco, al riguardo, sta operando uno sforzo enorme e il suo messaggio giunge con crescente preoccupazione a un mondo poco incline, per la verità, ad ascoltare una voce che richiede discernimento, impegno, sacrificio e anche creatività se non si vuole assistere alla cancellazione in pochi anni (sì, in pochi anni) di interi territori e intere popolazioni acuendo le povertà già diffusissime.

Le tre testimonianze della serata non sono casuali: i fratelli Cerutti rappresentano infatti l’agricoltura sostenibile (grande esempio, il loro), Ursa è un’impresa industriale fortemente impegnata sul fronte del risparmio energetico e Il Germoglio è una cooperativa sociale operante, con successo, nel campo dei servizi e coniuga con intelligenza e capacità ambiente e socialità. Dunque: agricoltura, industria e servizi.

La strada che porta alla vera difesa e alla salvaguardia del Creato è lunga e tortuosa. Trova nemici molto agguerriti che, forti di immense risorse non solo finanziarie, lanciano messaggi fuorvianti: dalla negazione del problema (“non è vero che la temperatura del globo aumenta”), alla più subdola banalizzazione minimizzando al massimo. Il tutto diffondendo pericolosissime fake news che rimbalzano con tanta gravità quanto stupidità sui social. Grandi potenze internazionali e produttori di carburanti fossili sono i primi responsabili e condizionano, con i loro efficacissimi mezzi politico-economico-finanziari, le opinioni pubbliche mondiali. Ce la faranno il mondo libero, le coscienze libere, la stessa Chiesa, a sconfiggere questo male? Ce la faremo a passare dalla negazione-minimizzazione del problema ad affrontarlo per individuare (finalmente) quali possano/debbano essere le strade più giuste e opportune per risolverlo, garantendo un autentico futuro (il benessere nel Bene comune) alle prossime generazioni, a cominciare da quella dei nostri figli?

Articolo pubblicato su “La Voce” del 17 marzo 2023

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