Autore degli affreschi nella sacrestia della cattedrale e del “Risorto” a S. Francesca Romana

Lo scorso 5 marzo è scomparso un altro grande artista ferrarese, Paolo Baratella. Nato a Bologna da genitori ferraresi, aveva 87 anni. Baratella nel 2013 aveva dipinto il “Risorto” della chiesa ferrarese di Santa Francesca Romana e nel 2006 gli affreschi della sagrestia della Cattedrale (foto), come anche l’Albero della vita nell’aula del Commiato della Certosa. 

Lo scorso 31 maggio alla Biblioteca Ariostea l’artista – introdotto dallo storico dell’arte Lucio Scardino – aveva presentato il suo libro autobiografico (“Davanti allo specchio”), in cui ripercorre decenni di carriera artistica, partita proprio nella città estense, dal Dosso Dossi e dall’abitazione di via Bellaria 10. Così, in un’intervista sulla “Voce” rilasciata nel 2013 a don Andrea Zerbini, lo stesso Baratella descriveva la propria opera a S. Francesca Romana: «Risorto, parola minima per dire tutta l’intensità dello sforzo umano per arrivare alla luce. Così ho pensato al Cristo che con forza sbuca dai subtettonici recessi, scardinando le porte che dividono il chiaro dallo scuro, l’inganno dalla verità, travolgendo il demonio menzognero, trascinando con sé alla luce i Padri dell’umanità. Non c’è parola più simbolica e satura di significato attivo, veniente, arrivante, risorgente, che questa piccola parola: RISORTO».

Nel 2006, Carlo Bassi scrisse su “Ferrara. Voci di una città” dedicò invece un bell’articolo dedicato all’opera di Baratella nella sagrestia del Duomo di Ferrara. Questo un passaggio: «Il suo cielo è squassato da venti impetuosi di azzurro intenso che generano le figurazioni e danno loro sostanza quasi fosse il vento dello Spirito che soffia dove vuole e rende la forza materica della croce dominante su tutto».

Articolo pubblicato su “La Voce” del 10 marzo 2023

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(foto don Massimo Manservigi)

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