Il 17 settembre la Giornata della Comunità, il 30 quella di inizio anno

Settembre è un mese di ripresa: si riparte, riprendendo in mano ciò che ci interessa di più, la nostra esperienza di fede, da cui ci aspettiamo di diventare sempre più uomini, ci aspettiamo un bene grande per noi e per quanti ci incontrano. 

Sebbene il cammino durante l’estate non si sia mai interrotto, con la partecipazione alla vacanza estiva comunitaria e al Meeting di Rimini, la comunità ha comunque vissuto due momenti di inizio anno di particolare intensità. Il 17 settembre scorso ha avuto luogo la Giornata della Comunità di Ferrara, una domenica caratterizzata da momenti di incontro e spazi di convivialità. Al mattino si è svolta la nostra Assemblea di Scuola di Comunità a partire dal lavoro sul testo del libro di Luigi Giussani, Il senso religioso; si sono susseguiti diversi interventi tutti incentrati sulla necessità di relazioni con persone che abbiano a cuore il nostro Destino, ciò per cui il Signore ci ha creati e voluti. Il contenuto della fede ci raggiunge sempre attraverso qualcuno che ne ha fatto esperienza, secondo una condivisione di significato che passa di testimone in testimone. 

Nel pomeriggio, in un dialogo dal titolo “Chi sono io? Chi sei tu? La sfida dell’educazione”, la comunità ha incontrato Matteo Severgnini, rettore della scuola Regina Mundi di Milano e responsabile degli educatori di Comunione e Liberazione (foto, ndr). Risulta sempre più evidente come quella dell’educazione sia un’emergenza che riguarda tutti e che deve interrogare ciascun adulto proprio in quanto tale. Severgnini ha in particolare raccontato della propria esperienza come direttore della Luigi Giussani High School in Uganda proprio negli anni del lockdown. Gli studenti, non raggiungibili tramite la tecnologia di cui non disponevano, sono stati raggiunti negli slums dai loro insegnanti che consegnavano personalmente loro le dispense per studiare, bussando alla porta delle loro baracche. L’educazione non è altro che bussare instancabilmente al cuore dei ragazzi, “imitando” il gesto di Cristo che si offre a noi ed attende il nostro “sì”. L’incontro con Matteo Severgnini è stato una tappa di un percorso che con gli educatori abbiamo iniziato già qualche anno fa, chiedendoci, a partire dall’esperienza vissuta, quali siano i tratti propri di una proposta educativa cristiana e come essa possa permetterci di raggiungere il cuore dei nostri ragazzi. Giussani ricordava che «nessuno genera se non è generato»: l’educatore deve avere un “padre”, un luogo, una storia, in cui essere in prima persona costantemente educato e fatto crescere. La Chiesa tutta e i vari carismi educano in forza del grande tesoro della fede, sorgente inesauribile.

Lo scorso 30 settembre le comunità di Bologna, Modena, Carpi e Ferrara hanno poi partecipato presso il PalaSavena di Bologna alla Giornata di inizio anno del Movimento, dal titolo “La fede, compimento della ragione”. Il gesto è stato segnato dalla condivisione di tre testimonianze tutte aventi come tema cosa sia l’esperienza cristiana nella quotidianità della vita, nel rapporto con il marito e i figli, nel rapporto con i colleghi a lavoro o dentro circostanze faticose, come quella della malattia. Tra i tanti spunti di lavoro emersi nei racconti dei testimoni, ne condividiamo in particolare modo tre: il tema del lasciarsi volere bene da chi ci conosce nel profondo e ci è testimone dell’amore più grande dal quale siamo voluti; il tema del riconoscere che ciò che ci viene dato nella vita è ciò di cui, in fondo, abbiamo bisogno: il rapporto con Cristo dentro una compagnia umana non risolve i problemi, permette di viverli, nella certezza di non essere da soli; e infine il tema che la fede dà forma alla vita e ci è data non solo per noi ma per il mondo: possiamo stare al rapporto con gli altri per quella scintilla di «fattura umana», per quella – Giussani la chiama- «limatura di vero», rintracciabile in ognuno. Questo inizio porta con sé una ricchezza di esperienza che è tutta da conoscere e approfondire nel cammino che abbiamo davanti: è sempre un rilancio, che ci chiede, nelle pieghe delle nostre giornate e della comunione che viviamo, di cercare il volto di Cristo, compimento delle attese del nostro cuore.

Comunione e Liberazione Ferrara

Pubblicato sulla “Voce” del 13 ottobre 2023

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