Il bene di una comunità che si costruisce oltre le pietre: parla il parroco don Paolo Galeazzi
di don Paolo Galeazzi*
Nello spazio urbanistico di una città, le piazze, le strade e gli edifici storici assumono un significato particolare: disegnano il tessuto di connessioni e legami che uniscono continuamente le persone nelle loro vicende quotidiane. Tutto e tutti passano da lì. Per Vigarano Mainarda, paese arroccato lungo un vecchio argine, la chiesa antica con il campanile e la piazza antistante rappresenta certamente un cuore pulsante per la vita della comunità. La sua storia è documentata per la prima volta nel 1602, quando l’Arcivescovo Fontana viene in visita della parrocchia eretta pochi anni prima, nel 1599. Quando nel XVIII secolo il Reno si allontana e il territorio bonificato diventa più produttivo, vengono realizzate le opere più impegnative che portano la chiesa vicina alla fisionomia attuale: le opere alla sagrestia (1702), l’ingrandimento della chiesa (1756-57), il rifacimento della facciata (1757-58), la demolizione del campanile vecchio e la costruzione del coro e tribuna (1763), l’erezione del campanile nuovo (1772-79), la dotazione di nuove campane (1783), la cantoria e il nuovo organo Bonatti (1783-1785), l’introduzione della devozione alla Madonna del Buon Consiglio (1788). Sarà mons. Giuseppe Stagni (1918-46) a dare la forma definitiva alla chiesa, sia fuori (rifacimento del tetto, della facciata, della guglia del campanile) che dentro (apertura delle cappelle della Madonna di Lourdes, del Crocifisso, della Madonna del Buon Consiglio, la nuova pavimentazione), e affidando alla bottega di Ippolito Medini la decorazione di ampie parti della chiesa. Negli anni del post-Concilio furono tuttavia rimosse vari arredi (altar maggiore, balaustre, pulpito) e coperte la maggior parte delle decorazioni.
Questa veloce carrellata vuole rendere omaggio a chi ha riconosciuto in questi spazi la propria casa e vi ha speso tante energie e risorse. Oggi ci viene riconsegnata, consolidata e ripulita, ma ogni elemento che in essa si trova potrebbe raccontare una storia: dai banchi ai tetti, dalle travi alle pavimentazioni. Sono sopravvissuti a terremoti di ogni tipo, a ristrutturazioni e cambiamenti di mentalità. Le persone hanno lasciato in essi una traccia della loro vita e della loro fede, pensando non tanto a sé, ma al bene di una comunità che sarebbe continuata nel tempo. Ogni “pietra” allora ci lancia una sfida, non solo affinché la custodiamo nel suo valore storico e museale, ma perché anche noi sappiamo lasciare un segno concreto del nostro passaggio attraverso questo luogo, costruendo un tessuto comunitario che è fatto anche di architettura, arte, preghiera, iniziative, progetti e realizzazioni, tempo speso bene insieme. Tutti possono trovare il proprio posto, perché la singolarità di questo luogo è la presenza del Cristo, e «stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo» (1Pt 2,4-5). Cristo è capace di rendere ciascuno, piccolo o grande, un elemento prezioso per la sua opera, come ci hanno mostrato i nostri predecessori. Ora toccherebbe a noi continuare la storia… Al di là delle ragioni storiche o estetiche, ciò che fa bella una chiesa è il fatto che è “la nostra”. Questa riapertura sia l’occasione per ravvivare questo senso di appartenenza che ci rende responsabili non solo dei beni ricevuti, ma anche di quello che realizziamo per la comunità che sta crescendo con noi.
*Presidente Unità Pastorale Vigarano Mainarda
***
PROGRAMMA RIAPERTURA
Mercoledì 11 giugno: ore 21, presentazione dei lavori, con video e testimonianze.
Venerdì 13 giugno: ore 19, Messa (nella chiesa provvisoria) e processione di S. Antonio fino alla chiesa restaurata. Ore 21.30 concerto del coro e Orchestra “Immacolata” nella chiesa restaurata.
Domenica 15 giugno, ore 10.30, Messa Solenne di riapertura della chiesa, con l Arcivescovo mons. Perego e il coro parrocchiale di Vigarano Mainarda.