Il 3 incontro con don Mattia Ferrari sulle morti in mare. Il 10 “The letter”: ecco le storie
di M. Teresa Pistocchi e Cecilia Cinti
Se il “grido della terra e il grido dei poveri” si fanno sempre più forti e strazianti, la nostra città non rimane indifferente ed organizza, come mostra la proposta, all’inizio di febbraio, due serate speciali, entrambe presso il Cinema di Santo Spirito, cui è invitata a partecipare tutta la cittadinanza.
Il primo incontro è in programma venerdì 3 febbraio, alle ore 21, una tavola rotonda sui temi dell’immigrazione e della violazione dei diritti umani organizzata da Mediterranea Saving Humans in collaborazione con Fondazione Migrantes e Cittadini del Mondo; il secondo, invece, è in programma venerdì 10 febbraio, sempre alle ore 21, con la proiezione del docu-film “The letter”, sui temi dell’ecologia integrale, promossa dal Circolo Laudato si’, insieme all’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale, Lavoro, Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato, il Masci, l’APGXXIII, l’Azione Cattolica, IBO e Rinascita Cristiana.
L’incontro del 3 febbraio
La prima serata vedrà come protagonista don Mattia Ferrari, giovane vicario della parrocchia di Nonantola, impegnato in prima linea come cappellano sulla nave “Mare Jonio” di Mediterranea e membro del Consiglio Direttivo di MSH. Don Mattia ha partecipato a diverse missioni di salvataggio in mare, denunciato i traffici nel Mediterraneo e le condizioni disumane dei campi di detenzione libici ricevendo per questo minacce dalla mafia libica. Ha scritto il libro “Pescatori di uomini” assieme al giornalista di “Avvenire” Nello Scavo e da alcuni anni sta dedicando impegno ed energie nel divulgare, in più sedi possibili e con tutti gli strumenti a disposizione, la verità sulla tragedia delle morti in mare, dei respingimenti, delle torture nei lager libici, delle fughe disperate di migliaia di profughi dai paesi di origine. Dialogheranno con lui il nostro Arcivescovo e Presidente della Fondazione Migrantes mons. Gian Carlo Perego, e l’avv. Massimo Cipolla (Associazione per gli studi Giuridici sull’immigrazione), moderati da Girolamo De Michele dell’Equipaggio di Terra di Mediterranea Ferrara.
Il 4 ottobre 2018 Mediterranea ha avviato il proprio progetto mettendo in mare una nave, l’unica battente bandiera italiana, attrezzata per svolgere azione di monitoraggio e soccorso; a oggi sono 13 le missioni della “Mare Jonio” che hanno salvato 680 persone, anche in collaborazione con le altre navi della flotta civile che operano nel Mediterraneo. Nell’agosto 2022, inoltre, è iniziata la Missione di terra “Med Care” in Ucraina che, con l’impegno di medici e altri operatori volontari, svolge attività di medicina di base nel campo profughi interno di Leopoli con un ambulatorio mobile.
L’incontro del 10 febbraio
Il Movimento Laudato Si’ venne, invece, lanciato il 15 gennaio 2015, sulla scia della pubblicazione dell’Enciclica di Papa Francesco e del Vertice sul Clima di Parigi. Quello fu il giorno in cui il Santo Padre arrivò nelle Filippine per un viaggio altamente simbolico che prevedeva una visita a Tacloban, l’epicentro del super tifone Haiyan, il disastro naturale che aveva causato oltre 10.000 morti e lasciato 13 milioni di persone senza un tetto sulla testa. Come a sottolineare l’urgenza dei “segni del tempo”, un altro tifone colpì Tacloban lo stesso giorno in cui Papa Francesco visitava la cittadina (il 17 gennaio), quasi a ricordare a lui e alla Chiesa che i Paesi poveri come le Filippine sono quelli che soffrono maggiormente a causa della crisi climatica. La scelta delle Filippine per la fondazione del MLS ha segnato l’impegno del movimento nell’ascoltare insieme “il grido della terra e il grido dei poveri”.
Tra le azioni messe in campo più recentemente, la realizzazione del docu-film “The Letter”, diretto dal regista inglese Nicolas Brown, in collaborazione con Off the Fence. I protagonisti della pellicola rappresentano quattro differenti povertà diffuse nel mondo. Cacique Odair “Dadá” Borari è un leader della comunità Novo Lugar del popolo Borarí che risiede nel territorio indigeno Maró, situato nell’attuale Pará, in Brasile. Queste terre includono foreste secolari, brulicanti di vita e bellezza, ma le compagnie del legname vedono in esse solo una fonte di profitto. Impegnato nella difesa del suo territorio, Dadà è stato catturato e torturato dai taglialegna ed è ora costretto a vivere sotto scorta.
Arouna è un rifugiato climatico cresciuto in una famiglia di contadini nella regione di Kolda, in Senegal, dove circa l’80% delle persone vive in condizioni di povertà. Con la crescita dei deserti a est e l’innalzamento delle acque a ovest, il Senegal è infatti schiacciato dalla crisi planetaria. Molti giovani non vedono altra scelta che rischiare una pericolosa migrazione verso l’Europa. Spesso, però, perdono tragicamente la vita lungo il cammino.
Ridhima Pandey è una giovanissima attivista per il clima di Hadiwar, Uttarakhand, India. Lo è sin dalla tenera età di nove anni, quando ha aderito all’azione legale contro il governo indiano, sostenendo il mancato rispetto degli adempimenti previsti dagli accordi di Parigi.
Greg Asner e Robin Martin sono biologi marini e co-creatori di una tecnica per creare mappe 3D del mondo sottomarino. Vivono nell’isola delle Hawaii negli Stati Uniti. Nel corso degli anni, il Dott. Asner e la Dott.ssa Martin hanno unito il loro amore per la bellezza del mondo naturale alla ricerca scientifica. Lavorando insieme come scienziati i due coniugi si sforzano di capire in che modo il cambiamento climatico influisce sulla vita marina dimostrando la gravità del depauperamento della biodiversità e, insieme, difendendone la conservazione .
Attraverso le storie dei quattro protagonisti, “The letter” permetterà, quindi, di contestualizzare e approfondire i temi che verranno affrontati nella tavola rotonda del 3 febbraio, a testimonianza, ancora una volta, dell’interconnessione delle crisi che segnano la nostra realtà contemporanea che non può più essere ignorata.
Articolo pubblicato su “La Voce” del 27 gennaio 2023
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