È il momento dei ringraziamenti, ma anche delle riflessioni a freddo. Don Paolo Galeazzi (Ufficio Musica Sacra): «pensare ad un prosieguo del cammino formativo annuale ordinario»

di Cecilia Cinti

Il Choral Workshop con il Gen Verde che si è tenuto la settimana scorsa è stato un grande dono per tutta la nostra Arcidiocesi, e per questo grande dono, a nome di tutti i promotori, vorrei esprimere la nostra gratitudine.

Una lode immensa va al Signore che ci ha offerto questa preziosa opportunità di crescita personale e di esperienza di Chiesa. Un grande ringraziamento va, tuttavia, anche a tutti coloro senza i quali non saremmo riusciti a realizzare quello che all’inizio era solo un sogno. 

Il nostro grazie va, pertanto, ai nostri sacerdoti che, come Unità pastorali, Vicariato e Uffici diocesani per la liturgia e la musica sacra e per la Pastorale giovanile hanno accolto e sostenuto l’iniziativa; all’APS “RicreAmo” che ha fatto da capofila a entri e associazioni che a vario titolo hanno contribuito all’evento: San Vincenzo de’ Paoli, Azione Cattolica, Cittadinanza attiva, La Pulce nel cuore, la Civica Scuola di Musica di Comacchio, Comacchio Music Lab, IC di Porto Garibaldi, la Cooperativa Girogirotondo, Casadei. Siamo particolarmente grati al Camping Florenz che ha ospitato le artiste durante e al Comune di Comacchio che ha finanziato l’intervento del gruppo all’I.I.S. “R. Brindisi” di Lido degli Estensi. Per tutti noi è stata un’esperienza indimenticabile e vorremmo fare tre tende sul monte, come Pietro nel Vangelo secondo Matteo, per continuare ad assaporare tutto ciò che abbiamo vissuto. 

Le prove e la celebrazione ci hanno unito tanto, riallacciando relazioni che il Covid e altre situazioni avevano un po’ sfilacciato, ma anche sul piano della formazione musicale e liturgica abbiamo imparato molte cose. «Penso alle spiegazioni dei testi, alle indicazioni sulla vocalità da utilizzare per ciascuna frase, alla cura per l’espressione musicale, al lavoro di cesello anche su poche note da cantare “in un certo modo”…, alla concertazione che ha richiesto molto tempo», dice don Paolo Galeazzi, Responsabile Musica Sacra dell’Ufficio diocesano Liturgia e Musica Sacra. «Non ultimo, anche l’importanza del laboratorio strumentale: avere più strumenti e saperli mettere insieme in modo non uniforme è un’arte che richiede grande competenza». Non è pensabile, però, avere le Gen a disposizione ogni anno e neppure si può pensare di andare continuamente e in massa in gita a Loppiano…Come custodire allora questo dono prezioso? «Il modo migliore – continua don Paolo – potrebbe essere porsi alcune domande fondamentali per pensare ad un prosieguo del cammino formativo annuale ordinario, cioè non legato a eventi “eccezionali”. Quali sono le ricchezze e le risorse che sono emerse nei cori del nostro territorio? Quali, invece, le carenze e i bisogni? Quali sono le competenze che occorre migliorare? Quali sono gli strumenti possibili da utilizzare o le occasioni formative che la Chiesa (parrocchie, Vicariato, Diocesi…) ci può offrire a riguardo? Quali sono gli obiettivi minimi, ma precisi e fattibili che possiamo porci per il futuro prossimo?».

Insieme ai ricordi e alle emozioni, allora, conserviamo questi interrogativi e queste riflessioni nei nostri cuori: ritrovarsi per cercare di rispondervi insieme potrebbe essere proprio il modo migliore per custodire il grande dono che abbiamo ricevuto.

 

We Choose Peace:le Gen Verde hanno incontrato le ragazze e i ragazzi dell’Istituto “Brindisi”

«Mi è rimasta impressa la grande unione fra le ragazze; anche se provenivano da Paesi molto diversi tra loro dimostravano una grande amicizia, cosa molto rara al tempo d’oggi. Questa esperienza a me è piaciuta molto e mi ha fatto anche riflettere. Credo sia stata un’ottima iniziativa della nostra scuola e spero che presto ci sia l’opportunità di incontrare anche il gruppo maschile dei Gen». (Ciro)

«Mi è rimasta impressa la grande determinazione e convinzione della testimonianza che ci hanno donato. Mi è piaciuta tantissimo la canzone We Choose Peace». (Riccardo)

«We Choose Peace: ho scelto questa frase perché tutti possiamo fare la differenza». (Rean)

«È stata un’esperienza molto toccante che mi ha fatto riflettere sulla diversità. Anche se all’interno del gruppo Gen Verde ci sono persone che provengono da Paesi diversi si avverte che il loro legame è fortissimo. Si vede quanto le ragazze siano unite tra loro e in un rapporto di grande comunione! Mi è piaciuto tantissimo ammirare la loro capacità nel saper coinvolgere noi studenti nel ballo, al ritmo delle canzoni che hanno interpretato. È’ stato un progetto bellissimo che mi porterò nel cuore per tutta la vita». #WeChoosePeace (Edoardo)

Queste sono solo alcune delle testimonianze condivise dai ragazzi dell’I.I.S “Brindisi” che, la mattina di lunedì 21 ottobre, all’indomani del Choral Workshop, hanno incontrato il Gen Verde.

Portare alla Scuola superiore “Remo Brindisi” il Gruppo Gen Verde è stato realizzare un piccolo grande sogno e forse un primo passo verso un’esperienza più grande.

Il ritrovo è stato nell’Aula magna dell’Istituto, dove alcune classi hanno partecipato ad un Workshop artistico musicale studiato da Gen Verde per vivere assieme un momento di gioia e riflessione. 

I ragazzi, come sempre, all’inizio erano un po’ diffidenti e, almeno apparentemente, disinteressati. Poi, piano piano, si sono lasciati coinvolgere dalla body percussion nell’esecuzione di qualche brano musicale, ma è stato con il racconto della vita di Mileni, la chitarrista, che si sono definitivamente lasciati andare. Mileni viene dal Brasile e, come tanti ragazzi, ha vissuto il dramma della separazione dei suoi genitori, un’esperienza molto dolorosa, ma comune fra i giovani, che ha fatto sentire l’artista una di loro. Nonostante la rabbia per la situazione, Mileni ha capito che doveva essere lei lo strumento di pace fra i suoi genitori, anche attraverso piccoli gesti quotidiani come andare allo stadio con il papà o cucinare con la mamma. 

Quello della pace è stato, infatti, il tema più trattato, attraverso il brano We choose peace (Noi scegliamo la pace): lo scegliere la pace parte da noi, dal nostro impegno quotidiano per realizzarla e noi possiamo fare la differenza! Questo è il messaggio che è stato lanciato e che ha sicuramente colpito tutti i ragazzi.

L’incontro è proseguito con un momento di dialogo, quando gli studenti, divisi in gruppi, hanno potuto fare domande direttamente al gruppo Gen Verde.

Nella parte finale dell’incontro la presidente della Conferenza “San Vincenzo de’ Paoli”, che anche a livello internazionale ha un profondo legame con il Gen Verde, ha fatto un bella proposta a tutti i ragazzi: si tratta del concorso letterario dal titolo “Senza nulla in cambio”, con il quale l’associazione vuole stimolare gli studenti a riflettere sul dono e la gratuità, quali temi quanto mai centrali nella società di oggi, sempre più individualista, che tende a chiudersi in sé stessa piuttosto che aprirsi all’altro. Al contrario, sono i valori e le esperienze importanti nella vita di tutte le persone, sia vissuti personalmente che comunitariamente, che fanno crescere, costruiscono relazioni, creano circoli virtuosi, gettano ponti.

Il tema proposto è ampio e si presta a essere approfondito sotto diversi punti di vista. Si chiede agli studenti di raccontare, attraverso la forma letteraria che è loro più consona, quanto è emerso dalle loro riflessioni, quanto hanno conosciuto, vissuto e sperimentato. Al primo classificato sarà offerta una borsa di studio di 250 euro.

Al termine dell’incontro, come avviene di solito, le artiste del Gen Verde si sono fermate a parlare personalmente con i ragazzi e alcuni di loro le hanno anche aiutate a sistemare l’attrezzatura.

Avremmo voluto coinvolgere tutto l’Istituto in un’esperienza più ampia perché crediamo nell’importanza di trasmettere ai giovani messaggi positivi e soprattutto la voglia di sognare, di credere al proprio presente e futuro, anche se oggi appare quantomai difficile. Speriamo di poterlo fare in futuro. Siamo certi, però, che un piccolo seme nel cuore dei ragazzi che hanno partecipato all’incontro è già stato piantato e che porterà buoni frutti.

Giovanni Termine

Giovanni Gelli 

Alessandro Fogli

 

Pubblicato sulla “Voce di Ferrara-Comacchio” del 1° novembre 2024

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